Il commissario Maroni quella sera aveva finito di lavorare un po’ prima del solito e dopo essersi fermato a fare benzina si accingeva a fare rientro a casa.  

Dovevano essere quasi le otto quando dal parcheggio di casa, udiva l’inconfondibile sigla della trasmissione “Almanacco del giorno dopo” e la voce di Nicoletta Orsomando provenire dalla tv dell’anziana signora del primo piano.

Maroni, dopo aver recuperato il cappello sul sedile posteriore della propria auto, sollevò istintivamente lo sguardo verso la finestra della sua cucina e notò con stupore che la luce era accesa.

Pensò alla moglie, nonostante era solita rientrare dalla palestra più tardi rispetto a lui, ma l’assenza della macchina al parcheggio a lei riservato, lo disorientò.

Alzò di nuovo lo sguardo verso la propria abitazione notando che la luce era spenta.

Pensò a un suo sbaglio e salì in casa.

Pochi istanti prima di inserire la chiave nella serratura, gli sembrò di udire dei rumori provenire dall’interno: un bisbiglio, una sedia trascinata lentamente, una finestra chiudersi.

Rimase vigile, in ascolto, senza fare il minimo rumore.

Origliando dietro la porta di casa aveva l’impressione di non essere solo, istintivamente, mise la mano sul calcio della pistola che portava nella fondina ascellare. Pensò potessero essere dei ladri.

Decise di entrare.

Aprì la porta con circospezione e si ritrovò nel soggiorno avvolto dal buio. Solo la luce della pubblica illuminazione filtrava dalla finestra restituendo delle lunghe ombre sul pavimento.

Tirò un sospiro di sollievo, ma poco prima di accendere la luce, fu preceduto dalla sorpresa:

«Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri felici, tanti auguri a te…»

Stella, la moglie, assieme a un gruppo di amici gli aveva fatto questa sorpresa per il giorno del suo compleanno.

La donna, con una torta in mano, gli si fece incontro e lo baciò.

«Buon compleanno, amore.»

«Per poco non vi sparavo…» la risposta di Maroni piacevolmente meravigliato da quella sorpresa.

Tra l’ilarità del gruppo, strette di mano e baci affettuosi, la comitiva si apprestò ai festeggiamenti, tutti insieme, uniti, stretti, felici.

Dedicato a mio nonno Antonio. Auguri nonno.

Contribuisci con un tuo commento

Leave a Reply

Your email address will not be published.