Variazioni di emozioni, un su e giù guidati dall’anima, frammenti di vita vissuta tra dubbi e speranze, certezze e un futuro da scoprire.

È un concentrato di emozioni  questo “Lacerti di Anima”, silloge poetica di Silvia Lisena, un lavoro iniziato nel 2014 e suddiviso in sette  sezioni che nascono da avvenimenti realmente accaduti e si pongono quesiti esistenziali sull’ineffabilità della vita e sulla natura delle emozioni umane.

Incontriamo da vicino Silvia e scopriamo qualcosa in più di lei e del suo ultimo lavoro:

-Lacerti di anima. Perché lacerti ? Cosa vuoi trasmettere con questo “ brandello”?“Lacerti” è un termine più raffinato di “pezzi” e più originale di “frammenti” (già usato dal Petrarca). Si riferisce alla stessa costituzione dei testi, che sono correlati ad esperienze da me vissute e che quindi sono parti della mia anima.

-La ragazza in copertina è spaventata? Turbata? Cosa le succede? Cosa succede oggi alle donne? Mi piace pensare che la ragazza in copertina sia assorta, quasi in un’estasi che può essere positiva o negativa, così come lo sono le varie emozioni che ci colpiscono.

-Visto il tuo impegno in favore delle donne ( in particolare a tutela della violenza sulle donne disabili), quanto c’è di tutto questo nella tua silloge?

Beh c’è molto. Io sono una donna con disabilità che ha un rapporto di amore/odio con il suo corpo, non turbolento ma sicuramente non lineare, e tutto ciò si riflette anche sulla percezione verso il rapporto con se stessa e con gli altri nell’identificazione dei vari tipi di amore.

-Quale poesia consiglieresti di leggere per prima? …quella che reputi più bella. A chi mi conosce consiglio di partire con “Fragile me”. A chi non mi conosce consiglio di partire con “Oproc” o “L’illusione di Icaro”.

– Silvia è insegnante, consigliera comunale, scrittrice, hai deciso cosa fare “da grande” (sorrido) Senza dubbio l’insegnamento è la strada più stabile economicamente e professionalmente, ma la scrittura si può sempre affiancare ad esso.

-Nella tua biografia si legge che hai scritto un romanzo mai pubblicato. Come mai? Un giorno lo leggeremo? Non l’ho mai pubblicato credo per paura che fosse troppo banale, ma magari un giorno potrei farlo, ovviamente per il pubblico a cui è rivolto cioè i teenager. Era il primo volume di una trilogia, quindi dovrei scrivere gli altri…

-Quale poesia ti piacerebbe aver scritto? Oppure a quale poeta/scrittore di ispiri? Mi ispiro a Montale, alla Merini ma spazio anche verso Rupi Kaur o Chandra Livia Candiani.

Grazie Silvia.

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